Gli integratori a base di riso rosso fermentato sono largamente utilizzati anche in Italia per tenere sotto controllo il livello del colesterolo nel sangue, che se troppo elevato rappresenta un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, prima causa di morte nei Paesi occidentali.
Già la tradizione medicinale cinese suggeriva il consumo di riso rosso, che contiene Monacolina K, per curare disturbi circolatori e in caso di fastidi gastrointestinali. Oggi molti studi confermano e suggeriscono il consumo di questa molecola per monitorare i livelli di colesterolo.
Cos’è la Monacolina K?
La Monacolina K è una molecola appartenente al gruppo delle Monacoline che si origina dalla fermentazione del comune riso rosso da cucina Oryza sativa, grazie all’azione del lievito Monascus purpureus, detto anche “lievito rosso”, che gli conferisce il colore caratteristico. A completare il profilo molecolare del riso rosso fermentato, oltre alla monacolina K, ci sono inoltre sostanze diverse, tra cui altre monacoline, piccole dosi di fitosteroli (anch’essi dotati di azione ipocolesterolemizzante) e grassi polinsaturi.
Anche la monocolina K va ad inibire l’enzima HMG-CoA-reduttasi, uno degli enzimi coinvolti nella sintesi del colesterolo che avviene a livello epatico.
La struttura della Monacolina K è simile a quella della Lovastatina, composto appartenente alla famiglia delle statine, comunemente utilizzate nei farmaci che trattano l’ipercolesterolemia, le dislipidemie e condizioni simili ad esse associate.
Ancora oggi oggetto di studi e ricerche, la Monacolina K è di fatto considerata una “statina vegetale”, impiegata in fitoterapia per il monitoraggio e controllo dei livelli di colesterolo nel sangue – soprattutto quando le statine di sintesi provocano effetti collaterali gravi in certi pazienti – essendo la sua azione diretta ad inibire la HMG-CoA reduttasi, l’enzima che partecipa alla sintesi del colesterolo.
Gli effetti degli integratori a base di riso rosso fermentato sul profilo lipidico sono noti e dipendono essenzialmente dalla quantità di monacolina K presente nell’estratto, che varia in genere da 3 a 10 mg per compressa. L’assunzione di questi prodotti diminuisce la colesterolemia LDL tra il 15 e il 25%; si riduce anche la colesterolemia totale, mentre il livello del colesterolo HDL non subisce variazioni di rilievo. L’effetto sulle LDL resta invariato nel tempo, se la quantità di monacolina K assunta rimane costante.
Si segnala che è in corso un dibattito, ancora aperto, sulla sicurezza su potenziali effetti indesiderati della monacolina K.